Per chiusura a saldo e stralcio si intende, di solito, un accordo che chiude, bonariamente, un prestito dove ci si accorda per un importo di chiusura più basso, ma con la certezza del pagamento.
In pratica il creditore rinuncia a azioni esecutive (ad esempio il pignoramento) e il debitore si impegna a versare subito una somma concordata più bassa.
Tale somma viene definita con un accordo e, una volta pagata questa cifra, il prestito si può ritenere estinto e il debitore libero da ogni impegno.
Ad esempio: se un finanziamento va in contenzioso perchè il debitore fa fatica a pagare e il residuo è, diciamo, 20.000 euro, il creditore potrebbe accettare un accordo per una chiusura a saldo e stralcio di anche 10.000 euro.
Dato il periodo di crisi come questo, i creditori, spesso, preferiscono accettare accordi per importi anche molto inferiori pur di evitare il rischio di non recuperare nulla.
Ogni trattativa ha storia a se. Non esistono percentuali già definite di proposte a saldo e stralcio.
Per quanto riguarda gli istituti di credito, questi valutano chiusure a saldo e stralcio solo se la posizione è ad incaglio oppure a sofferenza. In questi casi il debitore viene sicuramente segnalato nella banca dati CRIF.
Normalmente le banche e le finanziarie, una volta falliti i primi tentativi di recupero della posizione, preferiscono cedere il credito a delle società di recupero.
In pratica le società di recupero crediti acquistano il credito ad un prezzo inferiore rispetto al valore del credito e quindi hanno interesse a rientrare della spesa senza ulteriori aggravi.
Quindi, in teoria, basterebbe offrire una somma appena superiore a quello sostenuto dalla società di recupero per acquistare il credito per vedersi approvata la richiesta di saldo e stralcio.
Ad esempio: se il credito iniziale ad incaglio era per 20.000 euro e la finanziaria vende la posizione ad una società di recupero per 10.000 euro, basterebbe offrire una chiusura a saldo e stralcio per 11.000 euro.
Per formulare la richiesta di chiusura a saldo e stralcio è necessario fare una proposta scritta nella quale si propone una determinata somma per la chiusura a saldo e stralcio della posizione.
Questa è una delle situazioni dove si viene cancellati in maniera automatica passati 36 mesi dal momento che la posizione viene sanata.
La chiusura a saldo e stralcio fa parte di questa casistica perchè l'istituto di credito, una volta saldata l'operazione a saldo e stralcio, deve comunicare al Crif che la posizione è stata chiusa.
Ci sentiamo di evidenziare di diffidare dalle agenzie che promettono la cancellazione dal Crif facendosi pagare. La cancellazione è automatica , non è necessario chiederla in maniera esplicita, ed ha dei tempi già definiti.
Il fatto che tu abbia un finanziamento che vuoi chiudere a saldo e stralcio presuppone che tu abbia difficoltà a pagare le rate e che sia già stata attivata una società di recupero.
Significa anche che, molto probabilmente , sarai stato segnalato al CRIF.
Non potrai quindi ottenere un prestito personale per potere chiudere la tua situazione incagliata.
Puoi però chiedere la cessione del quinto dello stipendio o della pensione che sono prodotti ottenibili anche in caso di segnalazioni.
Anzi, può essere l'occasione per sanare tutte le tue posizioni in sospeso, pagare una rata unica più bassa, e liberarti, finalmente , dei recuperatori.
L'ideale sarebbe trovare una agenzia che , addirittura, contatti i recuperatori dicendo che l'operazione verrà chiusa a saldo e stralcio e che curi, addirittura, la contrattazione dell'importo a chiusura.
Nel nostro team, ad esempio, possiamo contare su un avvocato che, nel tempo, si è specializzato in questa materia e che, spesso, ottiene importanti risultati in termini di percentuale di risparmio per il cliente.
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